giovedì 13 marzo 2014

Dischi di rockabilly "guitar oriented" - step 1 - Robert Gordon&Danny Gatton, The Humbler


Con questo articolo voglio inaugurare una piccola "saga" contenente quei dischi di musica rockabilly con un insano uso della chitarra. Spesso e volentieri una delle domande principali che mi vengono rivolte durante le clinic o a fine dei concerti è "mi consigli qualcosa da ascoltare?", così inizio a sciorinare nomi, etichette ed artisti, spesso incurante dello sguardo basito del mio interlocutore! 
Per questo motivo ho deciso di mettere nero su bianco, selezionando e raccontando, i miei dischi preferiti; in realtà si tratta di "alcuni" dei miei dischi preferiti, ossia quelli che mi hanno fatto sbattere la testa e consumare i polpastrelli al fine di tirar giù frasi, licks, ritmiche, soluzioni geniali da applicare poi nei miei spettacoli.
Probabilmente molti cultori del genere non apprezzeranno questi dischi per il valore evocativo o storico; sicuramente non saranno dischi che sentirete passare da un dj durante una serata di stampo fifties (tutti questi assoli difficilmente trascineranno le folle in pista!); ma, ribadisco, si tratta di album dove la chitarra è in primissimo piano e, per noi malati delle sei corde, sono delle vere e proprie bibbie da avere-ascoltare-conoscere. 
Da molto tempo il mio approccio allo studio è letteralmente cambiato, facendo tesoro delle parole espresse durante un seminario che feci tanti anni or sono insieme al mostro della chitarra americana Scott Henderson; il chitarrista losangelino spiegò il suo metodo di studio in poche parole quella volta, e io l'ho fatto mio da molto tempo! In pratica metto su un disco, lo ascolto con la chitarra in mano, mi fermo appena sento una frase che mi incuriosisce, la tiro giù esattamente come la sento (cercandone di imitare suono e timing), la suono e mi ci esercito usandola all'interno di una mia improvvisazione (spesso mi aiuto con delle basi, anche di sola chitarra, fatte da me); quindi inizio ad analizzarla, cercando di capire "dove" il chitarrista a cui l'ho rubata la colloca all'interno della struttura (apertura di un solo? chiusura? momento di tensione? momento di relax? turnaround? cambio di accordo? legatura con un altro chorus di solo? ecc ecc ec…), provo a spostarla per trovarne altri utilizzi e, sopratutto, provo a suonarla in altre tonalità e in altri registri. Così facendo, pessimisticamente, un paio di volte a settimana (adesso ho veramente poco tempo per dedicarmi allo studio, tra concerti, spostamenti e due bimbi!!!) riesco ad arricchire il mio bagaglio di otto frasi nuove al mese (frasi solistiche e soluzioni ritmiche!!! Non limitatevi solamente al lato solistico!!!), quasi cento frasi all'anno!!! E sono un'enormità credetemi!!! Io me le trascrivo, anche solo in tablatura, riferendomi al disco e al brano (e a volte al minuto esatto) di riferimento, di modo da non perderle!!! Credetemi è una soluzione di studio senza pari che vi permette di creare un vocabolario ampio e sempre utile da spulciare!!! 
Ma, per attuare questo tipo di studio, è fondamentale la materia prima: i dischi da cui attingere!!! Per questo in questa rubrica ho selezionato i miei preferiti, ricchi di frasi sfiziose, al fine di aiutarvi nella ricerca degli stimoli!!!
Inizio parlando di un disco veramente emblematico, ossia il bootleg di un'esibizione live del bravissimo cantante newyorkese Robert Gordon insieme all'asso della chitarra di Washington, mr Danny Gatton, The Humbler (che era il soprannome del chitarrista, l'umiliatore, per la facilità con cui stendeva il pubblico in sala, e anche il titolo di questo disco). Questa pubblicazione girò per anni sotto forma di cassetta pirata tra i chitarristi, fino, poi ad essere pubblicata (in pochissime copie per altro) su cd! Lo confesso, è uno dei miei dischi preferiti ma non ce l'ho in originale! Sono stato dietro ad innumerevoli aste online per comprarne una copia decente!!! Ma niente!!! Spero vivamente di venirne in possesso quanto prima!!! 
La registrazione non è proprio eccellente, ma la grinta e la carica di quell'esibizione ci sono tutte! Il suono della chitarra di Danny Gatton esce dalle casse come una spada ben affilata! In ogni pezzo ci sono almeno una decina di soluzioni interessanti e affascinanti; Danny sfodera tutti i suoi assi in questo disco: legato runs, citazioni famose, frasi con note di pedale ossessive, open strings licks, cromatismi a go-go, banjo rolls, fast swing licks, hybrid picking, ecc ecc ecc…per non dire poi come diventa interessante quando imita la lap steel (su "There Stands The Glass") o la ritmica di un Hammond (su "The Way I Walk"). 
Ascoltate attentamente come dosa delay e reverberi su tutti i pezzi ("There Stands The Glass" e "Loverboy"). 
Ascoltate come ogni ritmica diventa la scusa per ampliare gli accordi di base e giocare con il ritmo e le ribattute dell'echo ("You Got A Heart Like A Rock"). 
Ascoltate come, anche la frase più intricata e veloce, possa essere cantata (il solo di "Black Slacks" dal minuto 00,31 in poi). 
Ascoltate come interagisce alla perfezione con l'altro chitarrista (credo fosse Chris Speeding), senza mai coprirlo o oscurarlo: i due non si ritrovano MAI sulla stessa porzione di manico!!! Annullandosi a vicenda quindi….(sopratutto su "Tha Way I Walk").
Ascoltate cosa combina sulla traccia "Cruisin", mischiando frasi alla Les Paul con trucchetti dal suo repertorio.
Insomma ascoltate questo disco mille volte….e, sono certo, che alla mille e una volta scoprirete una frase assurdamente bella che non avevate notato prima!!!
Vi lascio con un video che c'entra ben poco con il disco di cui ho parlato, ma dove il SOMMO Danny Gatton rende omaggio alla SUN Records con un medley esplosivo..



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